mercoledì 2 novembre 2011

racconti di vita

olio su tavola con applicazioni foglia oro

1 commento:

  1. Roberto Rabini esegue questa lunetta, su commissione privata, tra la fine di luglio ed i primi di agosto dell'anno 2003. Il committente aveva chiesto all'artista di raffigurare su tavola la religiosità quotidiana di Camerano, lasciando libera la creatività del suo ingegno. Nell'opera come sopra realizzata, l'artista ha inteso esprimere, attraverso una pittura di simboli, l’età aurea di un paese perduto, di una società sacrale in oblio. Le immagini che compongono la lunetta sono disposte su più piani prospettici in modo che innanzittutto il pensiero teologico possa trovare la sua espressione: in primo piano, è rappresentata la scena del dialogo di soli sguardi tra madre e figlia, o per similitudine, tra Cristo che esce dall'abside e il suo giovane discepolo e l'attesa riserbata dell'incontro di chi sta dietro, o, ancora, sempre per similitudine, l'angelo che tiene la sua mano su un bambino; in un secondo piano, trovano posto le figure intente a recitare sommessamente la preghiera delle litanie delle laude; in un piano ancora successivo, gli attributi della campagna: il pagliaio, fonte di vita e di alimento e la mucca, strumento prezioso e insostituibile di lavoro; sullo sfondo, da ultimo, il simbolo per eccellenza, l'archetipo di ogni fede, di ogni religiosità: la chiesa di San Francesco, stretta alla sua torre campanaria. Il linguaggio teologico si mescola nella lunetta alla poesia, al racconto della fanciullezza, della giovinezza, dove l’odore dell’incenso si confondeva con il profumo dei campi, del fieno e il mesto ruminare di una mucca a riposo dopo la fatica con il suono squillante delle campane che segnava tutte le ore del giorno e le stagioni e gli anni. Un’ampia foglia d’oro, che tutto racchiude l'emisfero celeste, da il senso della pienezza, del valore assoluto, alla preziosità della religiosità; il verde, verderame, che abbraccia le figure dell'emisfero terrestre, è garanzia di perpetua memoria, che conserverà intatta la dolcezza del ricordo.

    Fabio Toccaceli

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