domenica 8 maggio 2011

La piana 1950

La Piana
vuota ,assolata
ma vibrante
e viva
consuma
il giorno
nel ronzio
costante
di cucitrici
stralunate
dietro tende
di iuta
ogni tanto
bagnate.
L'ombra
di un olmetto
appena rinfresca
una pista
per palline
calpestata
da qualcuno.


Littera Prima, Consummatum est
di Fabio Toccaceli

La luminosa Piana, silente, dalla scuola conduce su in piazza. Una fila di portoni si rincorrono. Un albero fa la sentinella. La riconosco, è questa, la via percorsa nell’infanzia, con timidezza, trafelato, incontro alla gioia, radente al muro: che cos’era allora la malinconia se non un passo svelto?. Chissà quante volte! Dov’è oggi? E la sua sentinella? Vedo veloci figure che non mi appartengono, un corteo triste mai visto. ... Sono vecchio, sono stanco. Addio, vecchia Piana. Posso lasciare ai tuoi piedi il piccolo mazzo di fiori coi miei ricordi? E tu, Roberto, dove sei? Non ti vedo. Consummatum est.
Scritta dall'autore il giorno prima della morte del maestro..quasi un presagio !
                                                                                   

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